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Napoli capitale dell’artigianato per The Guardian

Napoli capitale dell’artigianato per The Guardian

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Dicembre è alle porte e se sei alla ricerca di una meta da visitare durante le vacanze di Natale, Napoli è la città che fa per te. A consigliarlo è The Guardian, la famosa testata britannica, che nel suo ultimo articolo propone un tour dei migliori artigiani della città, ambasciatori di tradizioni d’eccellenza e di autenticità. Perché se è vero che Natale viene solo una volta l’anno, l’arte vive 365 giorni l’anno.

Scommettiamo che il primo pensiero andrà agli artigiani di San Gregorio Armeno, che si tramandano la tradizione presepiale da generazioni. Si, perché le radici di questa arte affondano in un lontano passato, nel tardo Settecento, e raccontato in una sezione del Museo di San Martino, che costituisce la principale raccolta pubblica italiana dedicata al ‘presepe napoletano’.

“Le scene religiose, realizzate tutto l’anno per stare al passo con la domanda, sono splendidamente realizzate in legno, terracotta e seta. Sono apprezzati dai napoletani come l’epitome dell’artigianato locale: affinato nel corso dei secoli e sostenuto da una miscela napoletana di credenze pagane e cattoliche”.

E se è vero che a dicembre passeggiare per la via dei presepi è un obbligo quasi morale, ti assicuriamo che anche negli altri mesi dell’anno l’atmosfera è assicurata (e la piccola stradina molto meno affollata!).

Ma The Guardian non ti suggerisce di fermarti al presepe e ti consiglia di esplorare anche altre arti e noi non possiamo che essere d’accordo:

Ci sono, tuttavia, molti altri abili artigiani che lavorano in città che meritano una visita. Molti di loro hanno radici regali e sono sopravvissuti alle vette e alle depressioni della storia napoletana. Mentre fiorirono le corporazioni artigiane di Firenze e Roma durante il Medioevo e il Rinascimento, Napoli prosperò molto più tardi, con l’arrivo degli “Illuminati” che occuparono la monarchia borbonica spagnola nel 1734”.

La principale passione di Carlo di Borbone era il progresso della ceramica e a Napoli, infatti, ceramica fa rima con Capodimonte. Fu aperta nel 1743 una fabbrica in quello che ora è il Museo e Real Bosco di Capodimonte, dove si producevano le migliori ceramiche e maioliche del Regno delle Due Sicilie, che si imposero nella produzione europea non solo sotto l’aspetto stilistico e tecnico ma anche per la capacità di coniugare lo stile Rococò europeo con la cultura e la tradizione napoletana. E’ possibile ancora ammirarle nelle sale del museo. Ma se vuoi continuare il tuo viaggio nel mondo della ceramica, Il Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana di Napoli, è sede dal 1931 di una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative. Comprende oltre seimila opere di manifattura occidentale ed orientale, databili dal XII al XIX secolo, il cui nucleo più cospicuo è costituito proprio dalle ceramiche.

Ma il nostro viaggio nelle eccellenze dell’artigianato non poteva non passare per il corallo, che nel folklore napoletano è un simbolo di buona fortuna e nuova vita:

“sopra l’elegante centro commerciale Galleria Umberto I, si trova il museo del Corallo Ascione. Ferdinando IV, successore di Carlo III, nominò la famiglia Ascione, che in origine era dedita alla pesca del corallo, produttore reale ufficiale di gioielli in corallo”.

Nel museo è possibile ripercorrere la storia della lavorazione del corallo attraverso l’esposizione di documenti originali e delle più significative creazioni dall’Ottocento fino al moderno e al contemporaneo. Jan Fabre, artista visivo, creatore teatrale, performer e autore belga, ha dedicato proprio al corallo la sua ultima esposizione “oro rosso” che ha coinvolto il Museo e Real Bosco di Capodimonte, la chiesa del Pio Monte della Misericordia, il Museo Madre e la galleria Studio Trisorio.

Accanto agli istituti museali che raccolgono i  tesori del nostro artigianato e che, insieme a The Guardian, ti consigliamo di visitare, c’è una fitta rete di eccellenze dell’artigianato, dalle piccole botteghe alle aziende familiari, che proseguono ancora oggi la nostra tradizione e che oggi rappresentano uno dei fiori all’occhiello di Napoli, quella autentica:

“alcune di queste imprese artigiane sono sconosciute agli estranei ma a Napoli sono nomi familiari, venerati dai napoletani che vogliono cambiare la reputazione negativa che, a volte, ha soffocato la città. Con il turismo in aumento negli ultimi anni, tuttavia, e le giovani generazioni entusiaste, desiderose di assumere il manto artigianale, Napoli sta cercando di rivendicare il suo titolo di fiorente capitale dell’artigianato”

Crea il tuo tour sulle eccellenze dell’artigianato: tutti i musei menzionati sono inclusi in campania>artecard:

Leggi l’articolo su The Guardian